Diventare imprenditore nei fiori: ne hai la stoffa?

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Diventare imprenditore nei fiori: ne hai la stoffa?

 

Per diventare imprenditore nel settore dei fiori occorre possedere e/o acquisire dei requisiti che analizzeremo di seguito. Interrogarsi su questi requisiti per valutare se si possiedono o si è in grado di acquisirli è fondamentale prima di intraprendere un’attività imprenditoriale. Autovalutarsi aiuta a conoscersi meglio e quindi a migliorare se stessi; identificare i propri eventuali “punti deboli” è positivo e diremmo essenziale: nessuno nasce “imparato” e le proprie carenze possono essere colmate per giungere ad avere successo.

Ma vediamo ora in dettaglio quali sono i requisiti fondamentali.

Passione: chi intraprende un’attività per propria scelta deve essere spinto da una grande passione per il proprio lavoro e non solo dalla prospettiva di guadagno. E’ ovvio che un’attività economica abbia come movente necessariamente l’obiettivo del guadagno, ma questo non può essere sufficiente per raggiungere il successo. Nei “tempi duri” e in momenti di crisi economica in mancanza della passione sarebbe ancora più difficile portare avanti l’attività; per questo motivo l’appagamento sotto l’aspetto professionale è una componente irrinunciabile.

Ambizione: l’ambizione a migliorare e la volontà di crescere, di sviluppare l’attività e di raggiungere sempre nuovi traguardi, di essere sempre più “bravo” devono essere degli obiettivi necessari.

Dedizione e determinazione: come abbiamo detto in un precedente articolo, non esistono orari predeterminati e fissi di lavoro in un’attività in proprio. L’impegno e il tempo da dedicare devono essere continui, nei limiti della ragionevolezza. Tuttavia sarà ben diverso dall’avere giorni e orari fissi di lavoro come per un lavoratore dipendente.

Intraprendenza: non si può “sedersi sugli allori” solo per il fatto che al momento ci sia un trend positivo; lo spirito di intraprendenza è fondamentale per chi desidera raggiungere determinati obbiettivi.

Capacità di trattare con il pubblico: saper “trattare con le persone” (clienti, fornitori, dipendenti, ecc.) è indispensabile per gestire al meglio i rapporti con tutti questi soggetti, anche per essere in grado di affrontare eventuali conflitti e diversità nei rapporti con gli altri.

Equilibrio: saper aspettare per verificare i risultati dei propri sforzi senza esaltarsi per i successi o deprimersi per gli insuccessi. I risultati non sempre sono immediati, anzi spesso occorre costanza e tenacia per ottenerli. Se la capacità di pazientare si accompagna con la capacità di analizzare le situazioni, allora si avrà una formula vincente: intuire in tempo come si evolvono gli eventi per anticipare un cambiamento di “rotta”, per dirigersi dove “tira il vento”, verso dove si evolve il mercato.

Non temere il rischio: un’attività imprenditoriale in proprio non è mai esente dal rischio e perciò è necessaria la capacità di decidere anche in situazioni incerte quale sia la strada migliore da prendere.

Motivare i collaboratori: motivare i dipendenti e i collaboratori (nel caso se ne abbiamo) facendoli sentire indispensabili per il successo dell’azienda è importantissimo. Avere un contatto e un confronto diretto con i dipendenti, facendoli partecipi della vita dell’azienda sarà una delle chiavi del successo. Tre sono le modalità per ottenere questo risultato:

1. energizing (energizzare): essere capaci di comunicare entusiasmo, anche nei momenti di crisi;

2. envisioning (creare il futuro): comunicare e condividere un progetto aziendale che si vuole attuare (vision);

3. enabling (attivare): dare fiducia al personale, affinché dia il massimo.

Creatività e apertura mentale: flessibilità e versatilità, capacità di adeguarsi rapidamente ai mutamenti del mercato considerandoli non in senso negativo ma come stimolo ai cambiamenti e alla crescita. Cratività e concretezza sono doti con le quali si possono affrontare e risolvere i problemi e le situazioni nuove senza ostinarsi a seguire logiche tradizionali e consolidate, se non più efficaci. Saper mettere in discussione anche le scelte già fatte, se non danno i risultati che si desideravano.

Ottimismo e autocritica: pensare “positivo”, essere ottimista (considerare le difficoltà come un mezzo per migliorarsi, una sfida da vincere) e valutare razionalmente tutte le situazioni sempre nell’ottica del miglioramento.

La sinergia di tutte queste componenti fondamentali fa di un imprenditore un “impreditore di successo”. Chiedersi se le si possiede o se si è determinati a possederle significa “partire con il piede giusto”.

Diventare imprenditore nei fiori: ne hai la stoffa?

 

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